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Venerdì 22 novembre 2024

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Le storiche terme di Valdieri

Salute, piacere e anche utile: tesori delle acque in Valle Gesso

La Guida - Le storiche terme di Valdieri

“Un bel luogo per sanitade delle persone et per il piacere et utile”: è il 1559 quando Nicolò Balbo presenta queste brevi osservazioni a Emanuele Filiberto a proposito delle terme “in luogo domandato Valdiero”. Gli argomenti sono convincenti perché, dice, ci sono “ottimi bagni” che “per la ignoranza degli Habitanti non sono frequentati grandemente: anzi quelli del dominio di V.A. vanno a cercarli in Acqui o a Lucca o a Padova”.
Su motivazioni simili si articola la storia delle terme di Valdieri che Walter Cesana ha ora raccolto in un corposo volume ricco di documentazione, organizzata secondo un rigoroso schema cronologico.
“Terme Reali” titola lo storico, perché con la casa Savoia il luogo ha una relazione particolare fin dal 1474 quando le sue acque di “spiritosa sostanza” ebbero un effetto prodigioso sulla salute di Jolanda di Valois, sorella del re di Francia e vedova del duca Amedeo IX. Sotto l’ala protettiva della casa sabauda le terme attraversarono i secoli con alterne fortune di volta in volta rilanciando progetti nuovi di sfruttamento. Luogo di “sanitade per le persone”, quelle acque, conosciute fin dall’antichità essendo regione di passaggio verso la Francia, hanno viste riconosciute nei secoli le loro proprietà terapeutiche in vari interventi di medici e scienziati. Bagni, docce, muffe o fanghi, inalazioni tutto concorre a delineare un quadro ampio di benefici interventi clinici. Ci fu anche chi nel secolo scorso propose la produzione di pane e biscotti utilizzando queste acque per favorire l’assimilazione di ferro e manganese. Oltre le esigenze mediche, il tempo dedicato alle cure termali è stato momento di socializzazione e svago. Così accanto alle proprietà terapeutiche si sottolineano le bellezze ambientali. Nel 1793 lo studio sulla composizione chimica delle acque si accompagna a quello del clima e del paesaggio dal punto di vista della ricchezza botanica. Altri sottolineano la “sorpresa di questo bizzarro e pittoresco sito ordinario asilo del più snello de’quadrupedi, l’ardito stambecco”, ai boschi di faggi in modo che “dovunque ti fermi e volgi lo sguardo, nuove scene tu miri, che t’incantano l’animo e ti rapiscono in estasi soave”.
Così ricchi tesori non potevano passare inosservati neanche dal punto di vista dell’”utile” sia esso economico sia comunitario. La nascita di società per la gestione dello stabilimento delle Terme ha portato nel tempo alla costruzione di vari servizi accessori dall’hotel ad altri luoghi di ospitalità e ristoro con  l’impianto di moderne attrezzature.
Ma le Terme Reali di Valdieri si sono caratterizzate anche per un particolare legame col territorio e i suoi abitanti. Più volte i documenti riportano la possibilità per gli abitanti di usufruire gratuitamente dei loro servizi, mentre non sfugge a livello politico il vantaggio che possono recare “a tutto l’alto Piemonte per il concorso dei forestieri”. Lo stesso Cavour sostiene la cessione della parte demaniale a una società privata “non per fare un’operazione finanziaria, ma sibbene per promuovere un’opera di pubblica utilità”. Lo sguardo è lungimirante in un tempo in cui il turismo era privilegio di pochissimi.
Alterne vicende coinvolgono nel Novecento questo angolo della Valle Gesso. Progetti e interventi di ristrutturazione e rilancio, e perfino di trasporto delle acque a Cuneo o a Valdieri, promesse di sistemazione della strada di accesso si succedono, mentre le sorgenti continuano a donare le acque rinnovando la leggenda di una loro origine infernale.

Le Terme Reali di Valdieri
di Walter Cesana
Primalpe
38 euro

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