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Dopo un’aspra contesa durata quattro giorni – record storico per un Consiglio europeo – questa notte è stato trovato un accordo sui 1074 miliardi di euro del bilancio 2021-2027 e sulla dotazione globale e la ripartizione del “Piano per la ripresa”. Conferma per i 750 miliardi di euro proposti dalla Commissione, con una nuova ripartizione tra 390 di sussidi a fondo perduto e 360 di prestiti; un aumento dei “rimborsi” ai “frugali”, a spese del bilancio comunitario, e un complesso meccanismo di controllo della spesa nel quale i governi nazionali – senza però un diritto di veto come avrebbe voluto il premier olandese, Mark Rutte – affiancheranno la Commissione nel monitorare la coerenza dei programmi nazionali di riforma.
Alla fine, come da copione, tutti sono tornati a casa “vincitori”, lucrando consenso nella rispettiva politica interna: un risultato particolarmente positivo per il presidente Conte, protagonista di una battaglia che ha premiato la sua determinazione, consentendogli di portare a casa 209 miliardi di euro, anche se adesso per il loro uso sarà, più di prima, sotto stretta sorveglianza da parte dei partner, e non solo dei “frugali”. L’Unione Europea ha segnato una data importante nella sua storia che dovrebbe permetterle, con l’attivazione a partire dal 2021 (e forse anche prima) delle imponenti risorse deliberate, di rilanciare la sua economia massacrata dal Covid-19, festeggiando così con successo i suoi primi settant’anni di vita.
Nel video il commento a caldo di Franco Chittolina.