Violette Toussaint fa un lavoro che non è proprio quello desiderato da tutti. È la guardiana di un piccolo cimitero. Lo fa con una dedizione e una delicatezza unica: trascrive tutti i discorsi che si tengono durante i riti funebri, pulisce le lapidi, innaffia le piante, coltiva il suo orticello, pranza con il parroco del paese, si concede qualche risata con i suoi colleghi manutentori e spaventa i ragazzini che di notte campeggiano tra le tombe in cerca di emozioni e di brividi. Un giorno arriva il commissarioJulien Seul a scombussolare la vita semplice di Violette. La madre del commissario, morta a chilometri di distanza da quel piccolo paesino, ha chiesto espressamente di essere sepolta accanto ad un uomo che riposa proprio in quel cimitero, Gabriel Prudent. Lui non sa e non ha mai saputo chi sia questo Gabriel. E così con Violette si aprono spazi temporali diversi, voci narranti varie, livelli vari di tempo e di luoghi per scoprire la storia di
Gabriel Prudent e della madre del commissario, ma intanto anche quella di Violette. La sua vita non è stata una passeggiata, è stata anzi un percorso irto di difficoltà e contrassegnato da tragedie, eppure nel suo modo di approcciare le cose quel che prevale sempre è l’ottimismo e la meraviglia che si prova guardando un fiore o una semplice goccia di rugiada su un filo d’erba.Un passato difficile e un presente semplice, anche un po’ malinconico, ma ugualmente affascinante, fatto di tanta grazia, poesia e bellezza. L’amore alla vita supera qualsiasi cosa e qualsiasi bruttura.
Cambiare l’acqua ai fiori
di Valérie Perrin
e/o
18 euro