In tempi di Covid-19 l’attenzione alla salute delle persone rischia di ridurre quella per la salute del pianeta che con quella, a ben guardare, fa tutt’uno.
Vi prestano invece attenzione le Agenzie dell’ONU che hanno puntato i riflettori sulla produzione di rifiuti elettronici nel mondo e le notizie non sono buone nemmeno per l’”esemplare” Europa in materia di riciclo e di economia circolare.
I numeri nel mondo sono da capogiro: ogni anno finiscono nella spazzatura 53 milioni di tonnellate tra smartphone ed elettrodomestici, pari a 4500 Torri Eiffel, con pesanti conseguenze nocive per gli additivi tossici contenuti.
Di questo passo fra 10 anni avremo raggiunto la “bruttezza” di 74 milioni di tonnellate.
La pessima notizia, dentro quella brutta mondiale, riguarda proprio l’Europa, prima per spazzatura elettronica con una produzione ogni anno di 16,2 kg di rifiuti elettronici pro capite, contro i 5,6 in Asia e i 2,5 in Africa.
“Dulcis in fundo”, una parziale buona notizia in materia di economia circolare viene dall’Italia, la prima della classe in Europa. Con i tempi che corrono vale la pena ricordarlo.