Una storia che si svolge nell’arco di decenni. Comincia dall’esodo palestinese di massa dal Kuwait, in seguito alla prima Guerra del Golfo, fino all’oggi. La storia racconta di un destino testardo che sembra volersi ripetere ad ogni nuova generazione di palestinesi, ed è ancorata al femminismo di quelle donne che lottano per i diritti di tutti e contro il potere. È una storia d’amore che parla di Nahr una bravissima danzatrice, che continua a far battere il ritmo nella sua testa persino nel silenzio muto di un universo del Cubo, tre metri quadrati di cemento armato, privata di ogni riferimento di spazio e di tempi senza sapere quando è giorno e quando è notte. Nahr per alcuni è solo una terrorista per altri è un’eroina. Nahr è tante cose e le racconta raccontando la storia di Bilal. Un bel romanzo sulla famiglia, l’amicizia, il potere, il patriarcato, sull’invasione, la guerra, l’occupazione e su quell’impulso umano primario per la dignità della libertà e della casa.Un racconto sensibile e pacato ma di una potenza unica della storia di quattro generazioni di palestinesi costretti a lasciare la propria terra e a vivere la triste condizione di “senza patria”. La storia della Palestina, intrecciata alle vicende di una famiglia che diventa simbolo delle famiglie palestinesi, si snoda nell’arco di quasi sessant’anni, attraverso gli episodi che hanno segnato la nascita di uno stato e la fine di un altro. In primo piano c’è la tragedia dell’esilio, la guerra, la perdita della terra e degli affetti, la vita nei campi profughi, condannati a sopravvivere in attesa di una svolta.
Contro un mondo senza amore
di Susan Abulhawa
Feltrinelli
§18 euro