Sono tutti ambientati tra i boschi della montagne di Salbertrand in Valle Susa i racconti che Ruggero Casse ha riunito in questo volume e che traducono in pagine le emozioni già espresse attraverso la passione per la fotografia naturalistica.
Una dozzina di brevi racconti che traggono ispirazione dalla vita degli uomini in questi ambienti impervi. Una vita dura che trova come interlocutrice privilegiata una natura splendida, ma che non lascia spazio per leggerezze, richiede coraggio e determinazione, ma regala anche attimi suggestivi.
Nonostante che i racconti siano tutti frutto della fantasia dell’autore, nella scrittura sembra comunque fissarsi la memoria di tempi passati, della quotidianità di gesti e di lavori. I personaggi incarnano professioni talora perse, come gli spazzacamini, altre volte consegnate a un passato che resiste, come i boscaioli. Sono uomini che sulle montagne vivono e lavorano spesso in contesa con una natura che può scatenarsi nella valanga come ammantarsi di mistero nei boschi. Sono avversità vissute con serenità, con sapienza e rispetto.
Di queste esperienze i racconti di Ruggero Casse sono testimonianza oggettiva, come nel caso di Albertino che contende ai cinghiali il campo di patate. Lo recinta, ma “quel maledetto” puntualmente lo devasta. Da questa situazione scaturisce una pagina sospesa in un’atmosfera di ammirata incredulità: lui, appostato per metter fine a queste incursioni, si trova spettatore dell’impari lotta tra il cinghiale e due lupi. L’uomo è escluso dalla scena: tra le quinte della natura osserva, in cuor suo gioisce, ma tutto rimane consegnato a una vita che la montagna custodisce.
Cuor di camoscio
di Ruggero Casse
Baima-Ronchetti
15 euro