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Domenica 22 dicembre 2024

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Incidenti stradali, nei primi sei mesi del 2020 crolla il numero dei morti in Granda

Tra le cause anche le limitazioni alla circolazione stradale nelle settimane di chiusura generale a causa del coronovirus

La Guida - Incidenti stradali, nei primi sei mesi del 2020 crolla il numero dei morti in Granda

Cuneo – Il bilancio dei primi sei mesi 2020 dei morti legati agli incidenti stradali della Granda è più favorevole del solito. Anche a causa dell’emergenza sanitaria legata al Covid-19, che ha limitato fortemente la circolazione stradale per molte settimane, il totale dei decessi è crollato dai 19 dello stesso periodo del 2019 agli 11 di quest’anno.  In gran parte si è trattato di incidenti d’auto, soltanto in un caso era coinvolto un motociclista e in un altro un ciclista. Un dato allarmante riguarda, invece, il fatto che la metà dei morti, cioè 6 su 12, sia rappresentata da persone anziane o pensionate. Tant’è che in seguito al primo incidente dell’anno, avvenuto ad Alba il 3 gennaio 2020 nel quale una signora è morta sull’auto parcheggiata perchè investita da una pensionata che ha perso il controllo del suo veicolo,  è partita una petizione che chiede l’estensione delle limitazioni normative in vigore per i neopatentati ai conducenti oltre i 75 anni di età. Letti nel loro insieme i dati, raccolti ed elaborati dall’Ufficio Stampa della Provincia, permettono di  seguire l’andamento del fenomeno negli anni e di rilevare i cambiamenti in corso. E di cambiamenti ce ne sono stati tanti, se si pensa che nel 1998 i morti per incidenti stradali registrati in provincia di Cuneo furono 138. Poi si cominciò a scendere: 125 morti nel 1999; 122 nel 2000; 115 nel 2001; 116 nel 2002; 116 nel 2003; 105 nel 2004; 83 morti nel 2005; 71 nel 2006; 78 nel 2007; 72 nel 2008; 57 nel 2009; 68 nel 2010. Il trend in discesa è proseguito negli ultimi dieci anni, ma soltanto in un caso il dato è passato sotto la soglia dei 40 morti all’anno, esattamente nel 2016  con 33. Di norma il calcolo dei decessi è sempre rimasto intorno i 50 casi all’anno: 51 nel 2011; 51 nel 2012;  48 nel 2013; 42 nel 2014; 48 nel 2015; 33 nel 2016; 59 nel 2017; 44 nel 2018; 44 nel 2019.

 

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