Dai primi secoli dell’era cristiana a covo di briganti, da luogo di eremitaggio a sacrario degli Alpini, la storia del Colle di San Maurizio è legata a filo doppio al nome di questo santo. A questo luogo è dedicato l’opuscolo che raccoglie apporti diversi.
La storia del nome rimanda al santo che, secondo la tradizione, era parte di quella legione proveniente da Tebe, martirizzato nel III secolo dopo Cristo insieme a un gruppo di compagni per essersi rifiutato di uccidere altre persone o, altra ipotesi, di venerare gli dei. Le fonti sono discordi sulle motivazioni, ma non sul martirio, tanto che la venerazione di San Maurizio è testimoniata da documenti di poco posteriori ai fatti.
Gli scavi del 2003 confermarono che già intorno al IV secolo esisteva un primo insediamento sul colle. Forse un villaggio che per la sua posizione nei secoli successivi diventa “castrum”, confermato da un documento di Federico Barbarossa del 1159. E dentro le mura di questa costruzione risulta presente già una chiesa dedicata a San Maurizio.
Presto quel luogo accoglie eremiti e diventa punto di riferimento per la religiosità popolare dell’intera zona circostante, tanto che all’inizio del XVIII secolo viene costruita una nuova chiesa “a spese de divoti fedeli del luogo di Cervasca”, scrive nel 1722 il parroco don Calandri.
La storia recente si lega alla proclamazione nel 1938 di San Maurizio a patrono degli Alpini. Su quel colle trovarono spazio nel tempo il sacrario e varie altre testimonianze del corpo militare.Fin qui la storia e la cronaca, ma il libro dedica anche uno spazio, pur breve, a curiosi “ricordi popolari” a metà tra leggenda e possibili fatti storici, raccolti da Lucia Renaudo.
In queste pagine si scopre la “cavalleria di San Maurizio”, sciami di moscerini che al tramonto salivano le pendici del colle in cui la fantasia popolare vedeva la presenza del Santo e dei suoi compagni. Oppure si parla di un cunicolo sotterraneo di cui si son trovate le tracce, mai però è stato esplorato, o della campana da suonare all’arrivo dei temporali o della festa che riuniva autorità, masseraggi e fedeli in un misto di sacro e profano certamente proficuo per sentirsi comunità e riconoscersi in quel luogo.
San Maurizio e la Madonna degli Alpini
di Maria Bramardi
Primalpe
10 euro