Ormai i Paesi UE sono entrati o stanno entrando nella fase 3, quella della “ripartenza “, dopo il blocco del Covid-19. Con l’occasione ripartono – o cercano di ripartire – anche i viaggi.
Ancora bloccate le crociere, incerti e contingentati i voli, pericolosamente pieni i treni, ripartono le auto: ne sa qualcosa chi nel we si avventura al mare affrontando snervanti ore di coda. Con un vantaggio: che a stare fermi in fila si evitano incidenti, frequenti invece quando si viaggia.
Li ha misurati in Europa l’ufficio statistico UE (Eurostat), registrando globalmente una buona notizia: gli incidenti stradali nell’UE si sono quasi dimezzati nel corso del decennio 2008-2018. Ci sono stati in media nell’UE 52 vittime per milione di abitanti nel 2018: in testa a questa triste classifica i Paesi dell’est, il minor numero di vittime a nord. Sopra la media UE quattro Paesi del sud, tra i quali l’Italia con 55 vittime per milione di abitanti, piazzandosi in 15ma posizione.
Come dire che l’Italia in Europa ha ancora molta strada da fare, magari evitando altri incidenti, oltre quelli stradali.