Prendete il giovane Holden e portatelo ai confini del mondo in uno sperduto villaggio lungo il fiume Niger. Mettetegli in mano un fucile, con tutto l’entusiasmo del caso perché fare il soldato significa diventare uomo, essere rispettato e mangiare tre volte al giorno. Con quel fucile poi speditelo alla guerra, che è una gran cosa, contro un nemico che poi diventerà amico e poi ancora nemico, mentre gli amici diventeranno nemici e così via.
A questo punto preparatevi a un viaggio sorprendente e disperato, scritto in una lingua “arrangiata”, raccolta tra la polvere delle strade nigeriane e perfetta per dare voce al tumulto interiore e al caos del mondo in cui si ritrova il giovane Meme, aspirante autista di pulmini nel villaggio di Dukana.
Un villaggio in cui nessuno sa niente e in cui, proprio per questo, tutti sono felici. Anche Meme, che sposa Agnes “con quella razza di tette che si porta appresso” e quando arriva la guerra ci si butta a capofitto. Diventa un sozaboy, un ragazzo soldato, e si ritrova nel mezzo della Guerra del Biafra che ben presto si svela per quello che ogni guerra è: un gran brutto affare, una follia senza senso da cui Meme inizia a scappare per cercare sua mamma e sua moglie mentre il suo mondo si sgretola e l’innocenza svanisce per sempre.
Un viaggio tra avventure picaresche e personaggi indimenticabili che lo condurrà lontano verso una consapevolezza nuova, forgiata nel dolore, e con una grande certezza: “Ma ora, se qualcuno viene a dirmi qualcosa della guerra, o anche del combattimento, io mi metterò soltanto a correre e a correre e correre e correre e correre”.
Storia universale delicata e dolorosamente meravigliosa, raccontata con la leggerezza di una fiaba africana, Sozaboy è il capolavoro di Ken Saro-Wiwa, autore nigeriano di culto impiccato dal regime militare nel 1995 dopo un processo farsa in seguito alla sua battaglia politica contro lo sfruttamento del territorio del popolo Ogoni da parte delle multinazionali del petrolio.
Sozaboy
di Ken Saro-Wiwa
Baldini Castoldi Dalai
15 euro