Cuneo – Sono stati resi noti questa mattina, venerdì 3 luglio, dal Questore di Cuneo Emanuele Ricifari, gli esiti della vasta operazione condotta nella giornata di ieri a Saluzzo, tra gli stagionali della frutta accampati nel parco di Villa Aliberti, e dei controlli effettuati in alcune aziende agricole della zona.
A guidare l’intervento nell’area verde saluzzese, scattato all’alba, il dirigente della Polizia amministrativa sociale e dell’immigrazione della Questura di Cuneo Stefania Pierazzi. Presenti i sindaci di Saluzzo, Mauro Calderoni e di Lagnasco, Roberto Dalmazzo.
Con l’aiuto dei mediatori culturali ai braccianti è stata spiegata la finalità dei controlli e la volontà di dare loro adeguata accoglienza. Le persone presenti, 136 in tutto, sono quindi state sottoposte a verifiche sanitarie e al controllo dei documenti e dei contratti di lavoro. Soltanto tre individui sono risultati non in regola con il permesso di soggiorno, ma tutti e tre non si trovavano a Saluzzo per lavorare nel settore della frutta: per loro è scattato il foglio di via obbligatorio.
Lo screening sanitario, che contemplava la rilevazione della temperatura corporea e dei valori di ossigenazione del sangue attraverso l’uso del saturimetro, nonché la compilazione di una scheda notizie, è stato condotto su 133 persone, senza che sia stato individuato alcun caso sospetto di Covid-19. Un 134° soggetto si è dileguato durante le verifiche, probabilmente intimorito dal fatto di aver dichiarato di aver avuto un episodio febbrile, però 16 giorni prima.
“I lavoratori – ha sottolineato il Questore – si sono messi in fila con tranquillità e disciplina, permettendo al dr. Giuseppe Guerra (commissario straordinario chiamato dalla Regione a gestire gli aspetti dell’emergenza sanitaria legati agli stagionali della frutta, ndr) e alle sue unità di effettuare il monitoraggio tra le 6 e le 6,50, mentre la compilazione della scheda notizie ha richiesto circa due ore di tempo”.
Non tutti i braccianti avevano contratti già in essere, molti avevano ricevuto promesse di impiego: “Il che dimostra – ha dichiarato il Questore – che l’incontro con i datori di lavoro non è avvenuto sulle piattaforme previste, ma in un “libero mercato” che riguarda, però, delle persone. Molti hanno inoltre dichiarato che lì al parco Aliberti passano le aziende ad assumerli”.
Terminate le operazioni di verifica, sono iniziati i trasferimenti verso i centri in cui i braccianti hanno detto di lavorare o di essere in procinto di iniziare la raccolta. Il trasporto, avvenuto su due dei tre pullman richiesti e noleggiati dalla Prefettura (uno non è mai arrivato), ha interessato circa 100 persone, che sono state così distribuite: 3 a Manta, 11 a Verzuolo, 4 a Costigliole Saluzzo, 10 a Villafalletto, 19 a Busca, 33 a Lagnasco, 10 a Revello, 11 a Savigliano, 3 a Pagno e 25 a Saluzzo.
“Un’azienda – ha spiegato il Questore – ha sistemato un lavoratore in una tenda montata nel proprio campo, cosa non vietata da alcuna legge e non passibile di osservazioni da parte degli organi di controllo. Osservo che, nonostante la grande disponibilità dimostrata dalle istituzioni, in particolare dal Comune di Saluzzo e dalla Regione, che hanno messo a disposizione somme per attrezzare i container per i braccianti all’interno delle aziende agricole, troppo poche sono quelle che vi hanno fatto ricorso. Non tutti i fondi, infatti, sono stati ancora impiegati: siccome siamo a stagione piuttosto inoltrata, o la cosa non è conosciuta e o, per motivi che mi sono ignoti, non è gradita”.
Nel contempo Polizia di Stato, Guardia di Finanza, Carabinieri e Ispettorato del lavoro hanno effettuato anche dei controlli in alcune aziende agricole della zona: una a Scarnafigi, due a Saluzzo Torrazza, una a Ruata Eandi di Saluzzo e due a Revello. In quattro di queste sono state accertate violazioni in materia di comunicazione di assunzione e di mancata tracciabilità dei pagamenti.