Valle Stura – Argentera, Pietraporzio, Sambuco e Moiola escluse dal Piano nazionale banda ultra larga. La comunicazione ufficiale è arrivata oggi, con una lettera da parte dalla Regione Piemonte. I quattro centri dell’alta valle, insieme a Castelspina, Molino dei Torti, Briuno e Susa, “Vengono esclusi dal Piano in quanto a seguito indagine puntuale derivante dalla progettazione si è rivelato che la copertura dei privati nelle aree più densamente abitate (poste a gara come aree obbligatorie) supera il 95% delle unità immobiliari” si legge nella comunicazione.
“Ad aprile – spiega il presidente dell’Unione Montana Loris Emanuel -, durante un videoconferenza con Open Fiber, ci era stato informalmente spiegato che per la società i comuni della valle erano sostanzialmente divisi in tre categorie: quelli coperti in toto dall’intervento, quelli che sarebbero stati coperti solo nelle frazioni e non nel concentrico (Vinadio, Demonte, Gaiola) e quelli esclusi del tutto (Moiola, Sambuco, Pietraporzio e Argentera). Secondo Open Fiber le ultime due categorie sarebbero state tagliate fuori perché un operatore privato, di cui però non si sa ufficialmente il nome, avrebbe assicurato la copertura. In realtà però nella comunicazione c’è scritto che veniamo esclusi perché siamo già coperti, ma non è così, anzi. Come Unione abbiamo già sensibilizzato l’Uncem e chiederemo al più presto un incontro in Regione per conoscere le motivazioni di questa esclusione”.
Sulla questione è intervenuta anche l’Uncem, “Non ci risulta che le coperture della banda ad Argentera o a Pietraporzio siano particolarmente efficaci, per usare un eufemismo – sottolineano Marco Bussone e Lido Riba, presidenti nazionale e regionale di Uncem -. Il Piano banda ultralarga è bloccato. E oggi otto comuni vengono stralciati, con scarne comunicazioni ai sindaci. Dicendo che essendo già coperti dai privati, in quei Comuni non vi è bisogno dell’intervento con fondi pubblici. Assurdità. Se il Piano BUL non si sblocca, siamo pronti a supportare i Sindaci, tutti i Comuni piemontesi e italiani, in azioni legali. Tre Comuni, solo 3 Comuni collaudati in Piemonte. Numeri non giustificabili”.