All’indomani della fine della seconda guerra mondiale 50 Paesi riuniti a San Freancisco, hanno adottato la Carta delle Nazione Unite, un Trattato internazionale che doveva guidare la missione dell’ONU negli anni a venire. Al riguardo, è necessario rileggere il primo punto dell’articolo 1 della Carta per ricordare la complessità di un mondo tutto da ricostruire e le sfide che si delineavano all’orizzonte : “1. Mantenere la pace e la sicurezza internazionale, ed a questo fine : prendere efficaci misure collettive per prevenire e rimuovere le minacce alla pace e per reprimere gli atti di aggressione o le altre violazioni della pace, e conseguire con mezzi pacifici, ed in conformità ai principi della giustizia e del diritto intenazionale, la composizione o la soluzione delle controversie o delle situazioni internazionali che potrebbero portare ad una violazione della pace.”
Sono trascorsi esattamente settantacinque anni dalla firma della Carta. Nel frattempo il mondo ha attraversato innumerevoli turbolenze e conflitti, si è globalizzato e interconnesso, ha eliminato distanze e inventato strumenti di immediata comunicazione da ogni angolo della Terra. Ma è anche diventato oggetto di grandi sfide comuni in tema di pace, che chiamano inevitabilmente ad una sempre più stretta cooperazione multilaterale. Purtroppo questa cooperazione è sempre più fragile, insidiata e messa alla prova da pericolose tentazioni nazionalistiche. Eppure la Carta rimane l’unico punto di riferimento legittimato da un mandato internazionale e in quanto tale ci ricorda l’importanza del multilateralismo affinché tutti i Paesi possano affrontare, insieme, le sfide presenti e future del Pianeta.