Veramente per Lucia si tratta di riprendersi la propria vita dopo che questa stessa vita le ha portato via sua mamma. Le rimane il suo bacio portatole in dono da Babbo Natale. All’inizio sembra che a raccontare tutto sia suo padre. Anche lui è stato preso alle spalle dal dolore. Anche lui deve ricostruirsi la vita forse con l’inconfessata tentazione di chiudersi in un egoismo che rischia di escludere la sua stessa figlia.Poi però basta leggere qualche pagina in più ed è Lucia a imporsi. Allora sono i dialoghi con le amiche, qualche ricordo, che di tanto in tanto riemerge, soprattutto la presenza costante e discreta di nonna Rina e nonno Tani ad aiutarla nel faticoso cammino per recuperare il tempo che sembrava sospeso quasi perso.
I nonni sono il suo punto di riferimento. L’accolgono e la sostengono nel silenzio. Le fanno assaporare momenti di serenità. Anche Lucia si accorge dei loro sguardi sempre presenti ad offrirle uno spazio per rielaborare il suo vissuto.
La vacanza al mare: a prima vista quasi un distacco da questi affetti. Quel che conta però è adesso il papà. Sembra essersi accorto della necessità di Lucia di averlo accanto. È lui a proporle quei giorni spensierati.
Una parentesi breve, ne è cosciente, che però le consente di cogliere momenti di gioia, di intimità familiare, di rimettere in ordine la sua vita.
Un racconto che unisce finzione e autobiografia seguendo Lucia tra le amicizie, soprattutto nella sua forza e voglia di ritornare a vivere pur nel ricordo della mamma. Un cammino di rielaborazione del dolore e di maturazione sempre narrato con delicatezza, senza alzare la voce. L’autrice va a cercare Lucia nella quotidianità dei gesti e dei sentimenti restituendo loro il ruolo che gli spetta nella costruzione della persona.
Riprendiamoci la nostra vita!
di Lorena Giubergia
Albatros
12,50 euro