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Venerdì 22 novembre 2024

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Gioco d’azzardo, proteste contro l’ipotesi di togliere limitazioni

Un emendamento potrebbe far "saltare" l'impianto normativo che dal 2016 ha tutelato i piemontesi dall'incremento di denaro giocato e perso

La Guida - Gioco d’azzardo, proteste contro l’ipotesi di togliere limitazioni

Cuneo – Sul gioco d’azzardo in Piemonte continua il fuoco di fila contro la proposta di tornare all’assenza di regole: l’ipotesi di abolire le norme che la giunta Chiamparino aveva posto dal 2016, emersa da esponenti della giunta Cirio, farebbe cadere i limiti di orari e di distanza da luoghi considerati sensibili (scuole, chiese e ospedali, bancomat, ecc.) per gli esercizi con “macchinette” e per le sale slot e videolottery, e sarebbe anche retroattiva.
Attraverso un emendamento alla “legge omnibus” della Regione, verrebbero annullate le limitazioni previste quattro anni fa, con un ritorno quindi alla liberalizzazione per la diffusione di questi strumenti in bar, tabaccherie, sale dedicate al gioco. La proposta, avanzata dall’assessore regionale al bilancio Andrea Tronzano, viene motivata con l’esigenza di tutelare i posti di lavoro nel settore, a fronte del “crollo” di volumi lamentato dai gestori.
I dati, però, riferiscono di una situazione ben diversa: il calo dei soldi “giocati” in Piemonte è stato nell’ordine del 10% (mentre nel resto del Paese la tendenza è stata a un leggero aumento), come pure è cresciuto un po’ meno del livello nazionale il gioco d’azzardo on line, quindi nessun crollo ma un contenimento dell’andamento rispetto al resto d’Italia (oltre cento miliardi di euro l’anno dal 2018, il quarto Paese al mondo dove si gioca e si perde di più dopo Stati Uniti, Cina e Giappone).
Secondo gli operatori sociosanitari che si occupano di gioco d’azzardo e dipendenze, poi, il ritorno all’assenza di limitazioni causerebbe un’impennata di casi di gioco patologico, tanto più in questa fase socioeconomica davvero difficile. Da più parti la scelta espressa dalla giunta guidata da Alberto Cirio è oggetto di forti critiche e di petizioni (una è anche stata lanciata su Change.org); viene richiesto a gran voce un passo indietro dall’idea di “cancellare ogni argine all’eccesso di offerta di gioco”, tanto più che tra le diverse Regioni il Piemonte è considerato uno dei modelli di intervento normativo proprio in questa materia (immagine di repertorio).

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