Europa è competizione: sui mercati, nella ricerca, nell’innovazione, nella politica e, di questi tempi, nella distribuzione delle risorse del bilancio comunitario.
Perlopiù nord contro sud, est contro ovest, quando non culture cattoliche contro quelle protestanti e via seguitando.
Ma competizione è anche sport e attività fisica, dove sembrano riuscire meglio proprio i Paesi rigoristi del nord rispetto a quegli sfaticati dei “meridionali”, intesi come abitanti del sud dell’Europa.
Proprio i Paesi “frugali” del nord (Svezia, Danimarca e Olanda), contrari alla solidarietà europea, sono di gran lunga i tre più sportivi d’Europa; i più sedentari quelli del sud come Malta, Portogallo e Italia. Tanto per avere un’idea: fanno sport il 70% degli svedesi contro il 40% degli italiani, che però muoiono dalla voglia del campionato di calcio.
E poi ci si stupisce che quelli del nord non vogliano incoraggiare la pigrizia, ingrassando gli sfaccendati del sud con i soldi “facili” dell’Unione Europea.