Saluzzo – “Casa per tutti, strada per nessuno. Signor Sindaco vogliamo una casa!” è stato il motto ripetuto a gran voce stamattina dai braccianti agricoli, lavoratori delle campagne di Saluzzo che sono scesi in piazza per il presidio “Enough is Enough”contro il razzismo, lo sfruttamento. I manifestanti si sono dati appuntamento alle 10 davanti al Comune di Saluzzo dove era in corso un incontro tra la vice prefetto di Cuneo, il sindaco di Saluzzo, associazioni padronali (Coldiretti e Confagricoltura) e Caritas.
Gli interventi che si sono susseguiti chiedevano proposte concrete: strutture abitative adeguate, nel rispetto delle misure anti covid, nonché di misure anticaporalato ovvero condizioni di lavoro con orari rispettati, paghe minime, e contributi previdenziali. Sono infatti già un centinaio i lavoratori stagionali che dormono in questi giorni in accampamenti informali e soluzioni emergenziali di accoglienza, del tutto inadeguate. Spesso vengono segnalati dalla popolazione e sgomberati dalla polizia per un parco della città, che non possono trovare accoglienza nel PAS (Progetto d Accoglienza Stagionale) che contava 300 posti letto, che quest’anno non può esser aperto a causa delle norme Covid.
Una delegazione di braccianti e attivisti è riuscita a parlare con i rappresentanti, senza però uscirne soddisfatta. Ciò ha alimentato le tensioni già percepibili durante il presidio, che sono scaturite in uno scontro con le forze dell’ordine (i reparti mobili della Questura) quando i manifestanti hanno cercato di entrare nel Pas (il dormitorio realizzato dal Comune nell’ex caserma Filippi per ospitare 300 persone, utilizzato gli scorsi anni ma rimasto chiuso quest’anno per l’emergenza sanitaria).