Sampeyre – “La situazione della Sampeyre turismo è un problema complesso, che si trascina da anni. Abbastanza complicato, anche per l’accavallarsi di due amministrazioni (quelle di Renato Baralis e di Roberto Sasia) e perché bisogna risalire a tutti gli atti. Io mi sto impegnando al massimo per risolverlo e mi auguro di riuscirci entro la fine dell’anno”: a parlare, è il vicesindaco di Sampeyre, Roberto Dadone (nella foto in basso in compagnia dell’ex primo cittadino Renato Baralis).
Lei è preoccupato per l’inchiesta in corso della Guardia di Finanza?
“No. L’inchiesta prende spunto dai rilievi fatti dalla Corte dei Conti e noi non c’entriamo. Ho letto quanto dichiarato dai fratelli Fina e posso confermare che Sasia aveva modificato le condizioni dell’appalto”.
Il sindaco Amorisco in consiglio ha parlato di “debiti della Sampeyre Turismo tra i 60 e gli 80 mila euro”, la minoranza ha subito fatto notare che prima i debiti ammontavano a 231 mila euro. Che succede?
“Ufficialmente non abbiamo ancora delle cifre, lasciamo che Tomatis faccia il suo lavoro. Poi potrò esprimermi”.
Nell’ultima riunione della Sampeyre Turismo, Tomatis “nel caso emergessero fatti di rilevante gravità” si riserva “la facoltà di rassegnare le dimissioni per giusta causa, maturando pertanto il diritto a percepire il compenso concordato” di diecimila euro. E’ così?
“E’ una dichiarazione fatta da Tomatis. Il Cda non ha preso alcuna decisione al riguardo. Tomatis deve fare il suo lavoro e vedremo alla fine che succederà”.
Il commercialista Roberto Bono di Brossasco, dimessosi il 21 novembre 2019, è stato pagato?
“Non credo, perché in realtà Bono non ha mai accettato quell’incarico”.