Borgo San Dalmazzo – Nuova puntata della battaglia sul progetto del biodigestore. L’ex assessore Mauro Fantino, esponente del Comitato del No, ha presentato un’interrogazione per chiedere di integrare il faldone informatico aperto in Comune. “In particolare – afferma – è assolutamente necessario che siano presenti: i verbali integrali di assemblea dei soci; delibere Ato provinciale riguardanti programmazione impianti; lettere di adesione al conferimento organico presso San Nicolao dei bacini provinciali; eventuali progetti di fattibilità e/o definitivi esecutivi del biodigestore e di ridistribuzione impiantistica nel sito; la documentazione che è stata e sarà inviata all’ufficio provinciale competente per la Valutazione di Impatto Ambientale; l’esito della Valutazione”.
Richieste accolte solo in parte. “Non ci sono lacune da colmare – ha risposto il sindaco Beretta -, non vogliamo mettere in piedi uffici-fotocopia. Nel faldone non ci sono i verbali integrali dell’assemblea Acsr perché privi di collegamento istituzionale con la realizzazione del biodigestore, nè le deliberazioni dell’Ato provinciale (Ambito Territoriale Ottimale) perché reperibili in altre sedi. Non c’è il progetto esecutivo perché non è ancora stato presentato. Non ci sono le lettere di adesione di altri bacini della provincia”.
“Una risposta impeccabile sotto il profilo burocratico – ha ribattuto Fantino – ma che non mi soddisfa. Il senso dell’interrogazione è un altro: vogliamo sapere come si è arrivati a questa decisione, è un problema di trasparenza. La cosa importante è avere le relazioni tecniche, vogliamo capire come si è arrivati alla decisione di portare tutti i rifiuti organici della provincia a Borgo. Vogliamo sapere quale tipo di digestore si vuole realizzare a Borgo. Vogliamo vedere le determine/delibere dell’Acsr su come si pensa di procedere”. E ha concluso: “Bisogna riflettere sull’opportunità di spendere soldi pubblici per questo progetto”.