Il libro è di quelli corposi, che subito sei scoraggiato nel prenderli in mano per il numero di pagine ma che poi non smetteresti di leggere. È un viaggio avventuroso e profondo, una ricerca della pace e della verità, un libro che è un viaggio vero e proprio ma è anche un viaggio di introspezione personale.
Protagonista è Mr Lindsay, scappato dalla galera in Australia, è uno scrittore che ha lasciato moglie e figlia prima di partire e che arriva a Bombay mescolandosi con un gruppo di neozelandesi. Anarchico, fermamente convinto delle qualità dell’uomo in grado di vivere anche senza regole, ha cominciato a commettere rapine e a rimanere anche vittima dell’eroina. Ha un passaporto falso e non appena arriva viene avvicinato da un vero indiano, Prabaker che si offre di accompagnarlo in giro. All’inizio per guadagnare qualche rupia, ma man mano che le pagine passano il rapporto tra Lin e Prabaker, che imparano a conoscersi sempre più, diventerà unico: saranno amici inseparabili. E tutto sullo sfondo, ma neanche tanto, perché è quasi uno dei tre protagonisti principali, c’è l’India, un paese enorme, una cultura antica, la grande ricchezza della casta e l’immensa povertà degli slum in città enormi e baraccopoli infinite. E in questa India colorata e piena di profumi e odori, Lin si reinventa, inizia la sua redenzione nei confronti del mondo, ma nel suo perfetto stile di confuso, passando dal bene sommo al male. Diventerà medico di uno slum, poi mafioso, insieme criminale e paladino della giustizia dei deboli in lotta con l’infinita corruzione dei poteri indiani. Un ottimo libro, profondo, intriso di umanità e capace di raccontare gli ultimi e ne vengono raccontati e descritti tanti, buoni, cattivi e ambigui, ma ognuno con una sua storia.
Shantaram
di Gregory David Roberts
Neri Pozza
23 euro