L’uomo non è il re della foresta e deve ritrovare il dialogo con gli altri esseri viventi. Ha le idee chiare il filosofo francese Baptiste Morizot e le rende esplicite in un libro interessante e divulgativo che parte dalla sua passione per i boschi e dall’osservazione degli animali. Morizot indaga i punti d’incontro tra razza umana e regno animale per suggerirci nuove ipotesi sulla vita. E lo fa richiamandosi alla sua passione per la pratica del tracciamento, cioè qualunque vivente lascia traccia di sé, ma in questo ricerca l’autore di chiede: chi vive qui? come? come possiamo creare un mondo diverso assieme agli altri viventi? È la storia di una caccia senza preda: l’uomo che insegue l’animale ma insegue anche e soprattutto l’animale che ci abita dentro. In questa maniera l’autore indaga uno dei temi che si va affermando oggi che è quello riguardante il nostro ruolo di esseri umani nel mondo, nell’ambito di una riflessione intorno ai nostri rapporti con gli altri esseri viventi. Per Morizot non possiamo più intendere la “natura” come qualcosa che la nostra civiltà ritenga di poter prevaricare, o un’entità innocente da attraversare con gli occhi meravigliati da escursionisti della domenica. Ma occorre scoprire l’arte sottile del tracciamento e dunque avvicinarsi così agli altri esseri viventi facendo attenzione ai loro segni, indizi o usi e costumi per sopravvivere lasciandosene investire e trasformare, fino a diventare indistinti da loro.
Sulla pista aninale
di Baptiste Morizot
Nottetempo
19 euro