Cuneo – Il Partito Democratico della provincia di Cuneo ha proposto la creazione di un tavolo di confronto tra amministratori locali del territorio cuneese ed alcune realtà consortili e associative di settore per affrontare l’urgente problema circa l’assistenza e la cura dei giovani nei mesi estivi e su come potranno essere rimodulati i consueti servizi (Estate ragazzi, progetti con le tante realtà associative, sportive e sociali, assistenza post scolastica, collaborazioni con parrocchie e oratori ecc.) durante l’emergenza coronavirus. Il tavolo di confronto ha visto la sua prima riunione lunedì 18 maggio e verrà replicato al più presto, al fine di esaminare le proposte concrete che emergeranno, anche grazie allo scambio che si è proficuamente instaurato tra i partecipanti, al fine di metterle a disposizione di amministratori e operatori del settore.
“Abitudini, rapporti di lavoro, relazioni, modalità di erogazioni dei servizi – spiegano la segreteria provinciale PD – sono cambiati e tante cose che davamo per scontate non sono più certe in questo periodo di emergenza sanitaria. Questo pone le nostre comunità di fronte a scelte difficili, perchè si parla di situazioni nuove che debbono essere affrontate rapidamente e spesso con scarsità di mezzi. Al di là del fondamentale aspetto sanitario, l’urgenza dell’assistenza e cura dei giovani nei mesi estivi sta emergendo su tante altre, in seguito all’uscita dal lock down, al conseguente ritorno al lavoro di tanti genitori e all’approssimarsi della fine dell’anno scolastico. In un momento particolarmente gravoso per tante famiglie, provate da un difficile ritorno ai ritmi lavorativi se non da drammatiche situazione economiche e determinati a non lasciare indietro nesssuno, soprattutto chi si è venuto a trovare in condizioni di fragilità, ci rendiamo conto di come sia necessario ripensare in tempi strettissimi a come fornire ai cittadini questo servizio essenziale, alla luce delle stringenti misure sanitarie che dovranno essere applicate, della necessaria rimodulazione e parcellizzazione della partecipazione dei ragazzi, delle diverse tipologie di offerta che bisognerà mettere in campo, dei conseguenti maggiori costi di tali servizi”.