In tempi di emergenza sanitaria e di timori più forti, una riflessione originale sul “fine vita”: in questo romanzo la vita e la morte si incontrano e si ispirano a vicenda. Nei 21 capitoli viene raccontata tutta la vita di Gregorio, con la moglie Marilena e poi con i due figli, e anche un po’ del “dopo”.
L’inizio non è dalla nascita, bensì da una “rinascita” che scaturisce da una riflessione e da una decisione, in una notte che cambierà molte cose nell’esistenza di quell’uomo. E così l’idea di organizzare il proprio funerale – per quanto possa apparire pesante – dopo un primo periodo sempre più cupo lascia spazio a una nuova serenità, davvero piena. Nel momento in cui pensa a quando morirà, in realtà il protagonista inizia un percorso che lo porterà a essere la versione migliore di se stesso, pur nello scorrere di una quotidianità comune e nell’affrontare le difficoltà che, comunque, la vita pone sul cammino di ognuno.
Il leopardiano “pensiero dominante” (“Pensier che innanzi a me sì spesso torni”) in realtà si accompagna anche a leggerezza e a un pizzico di ironia, ma soprattutto prende per mano la vita e la fa fiorire. Fino a sparire, da dominante ad assente, grazie alla gioia e alla serenità del protagonista, che riesce a dare più intensità alla propria esistenza: “Ultimo minuto”, infatti, è romanzo che prende spunto dalla morte, ma in realtà è un inno alla vita, all’amore e alla felicità. Una storia di fantasia che, comunque, non è lontana dalla realtà e dalle esperienze comuni, che prende spunto da uno dei temi “assoluti” per tracciare una storia originale.
Ultimo minuto
di Fabrizio Brignone
StreetLib
12 euro