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Mercoledì 13 novembre 2024

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Due ore tra una Messa e l’altra, mascherine, ingressi contingentati e incentivare celebrazioni all’aperto

Da lunedì 18 maggio volontari all'ingresso delle chiese per monitorare le entrate e gel igienizzante per le mani

La Guida - Due ore tra una Messa e l’altra, mascherine, ingressi contingentati e incentivare celebrazioni all’aperto

Cuneo – Due ore tra una Messa e l’altra per permettere l’igienizzazione, contingentare la presenza in chiesa e i volontari accompagneranno i fedeli al proprio posto per mantenere le distanze di sicurezza. Nessun termoscanner per misurare la temperatura all’ingresso ma non potrà entrare chi presenta sintomi influenzali o respiratori, o se la temperatura corporea è superiore a 37,5 gradi, oppure se nei giorni precedenti sono stati in contatto con persone positive a Covid-19. Sarà obbligatoria la mascherina e igienizzarsi le mani con il gel all’ingresso. Inoltre si sta pensando come rivedere il numero delle Messe, soprattutto la domenica dove tra una Messa e l’altra è previsto un tempo di due ore per permettere l’igienizzazione, che avverrà dopo ogni celebrazione. Infine incentivare le celebrazioni all’aperto.

Queste sono alcune delle linee che le diocesi cuneesi dovranno seguire da lunedì 18 maggio, quando sarà possibile celebrare le Messe di nuovo in presenza. Si inizierà con le Messe feriali che daranno la possibilità a ogni comunità di organizzarsi per le entrate e l’igienizzazione in vista delle celebrazioni festive alle quali partecipano più persone. I vescovi del Piemonte nella riunione in videoconferenza di venerdì mattina hanno stilato un protocollo, seguendo le indicazioni della Cei (clicca qui), che ora deve essere adattato alle esigenze di ogni diocesi.

“Ci stiamo organizzando per seguire le linee dell’intesa tra il governo e la Cei – dice Piero Delbosco vescovo di Cuneo e di Fossano. Queste indicazioni creeranno qualche problema all’inizio, ma sono convinto che riusciremo a superarlo. Dovremmo organizzarci per l’accoglienza. Il vero problema sarà quello di lasciare fuori qualcuno quando in chiesa i posti disponibili sono tutti occupati. Io spero che non si presenti questa situazione, ma dovremmo intervenire, sul tavolo c’è da pensare se aumentare il numero delle celebrazioni, anche se è un po’ pericoloso, oppure dove è possibile farle all’aperto. Ci sono tante chiese che hanno un sagrato grande e dove si può celebrare all’aperto e certamente è il luogo ideale dove le persone possono stare a distanza e tenersi in raccoglimento”.

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