È partito, alcuni giorni fa, dall’aeroporto di Lione Saint Exupéry, il primo volo di assistenza dell’Unione Europea all’Africa. Carico di materiale sanitario, ma anche di personale per l’aiuto umanitario, il volo si è posato a Bangui in Repubblica Centrafricana, il Paese al penultimo posto nella graduatoria dell’ONU per quanto riguarda l’indice di sviluppo umano.
In preda ad una povertà assoluta e sprovvisto di infrastrutture sanitarie adeguate, il Paese teme il propagarsi del virus, di fronte al quale non ha strumenti di difesa o prevenzione.
Il primo volo dell’UE verso l’Africa (ne seguiranno altri) ha avuto come destinatari altri tre Paesi, altrettanto vulnerabili e sempre sull’orlo di crisi umanitarie, il Burkina Faso, il Camerun e il Niger.
Si tratterà forse di gocce nel mare di una pandemia devastante, ma è un segnale di coerenza e solidarietà da parte dell’Unione, impegnata in una risposta globale di lotta al virus, a fianco anche delle persone più vulnerabili nel mondo.