Turbolenza, è un libro di racconti, ma che si leggono come un romanzo, un efficace affresco di storie che hanno come minimo comune denominatore l’aeroplano, inteso non solo come mezzo di spostamento di massa ma come una condizione instabile e precaria dell’animo umano. Storie brevi e tanti personaggi accomunati dal fatto che per spostarsi usano l’aereo. Le persone di Szalay non sono unite soltanto dalla casualità temporanea e quotidiana del viaggio in aereo ma da un destino esistenziale fatto di caos calmo e imprevedibilità, di tragedie e nuovi amori, di solitudine e di speranze.
I racconti sono essenziali, sono stati commissionati dalla BBC Radio come pezzi radiofonici e la scrittura è di altissima qualità: asciutta, incalzante e breve. I personaggi sembrano tutti impegnati in una staffetta. Si passano il testimone da un racconto all’altro: ogni capitolo si apre con una sigla: quella del volo, così sappiamo da dove partono e dove arriveranno.
Accenni di storie, ci immergiamo in piena velocità nelle vite di questi personaggi. Conosciamo in un baleno i loro sentimenti, il loro senso di inadeguatezza, la disperazione per la morte, la malinconia per la fine di un amore. La precarietà della condizione umana con gioie e frustrazioni. Szalay parla di noi attraverso quei voli che hanno molto da dire sull’umana provvisorietà.
Un libro che è un viaggio continuo, un viaggio nel mondo e un viaggio nel cuore di ognuno. Un libro da non perdere per chi ama viaggiare e ora può farlo solo stando a casa.
Turbolenza
di David Szalay
Adelphi
15 euro