Facciamo qualcosa subito. È l’appello di Fred Vargas, autrice nota per i suoi gialli polizieschi con protagonista il commissario Adamsberg e coprotagonisti i suoi amici, un po’ strambi e molto filosofi, che ora sceglie di scrivere tutto un altro libro, bello denso importante aggiornato. Il testo “L’umanità in pericolo” tratta tutti gli argomenti per descrivere i battiti contemporanei del pianeta, senza capitoli o paragrafi. L’autrice ha scelto uno stile colloquiale e un espediente letterario. L’esigenza è sorta dalla combinazione della sua professione di archeozoologa con gli effetti di un brevissimo testo sull’ecologia (Ecco, ci siamo) che pubblicò il 7 novembre 2008 e che ebbe un forte successo di critica e di pubblico: frasi riprodotte su magliette, riduzione teatrale, citazioni autorevoli in momenti topici del negoziato climatico. Nella sua vita professionale infatti Fred Vargas (uno pseudonimo) è una grande ricercatrice del CNRS francese, e qui si occupa di cambiamenti climatici.
Sono trascorsi anni e l’auspicata svolta ecologista non è arrivata, anzi sembra allontanarsi, fra conferenze inutili e inerzie istituzionali. Così ha deciso di raccogliere quanta più documentazione possibile sia sullo stato (insostenibile) del pianeta che sulle azioni concrete in corso o possibili per evitare o ridurre i gravi pericoli che l’umanità sta correndo con l’attuale modo di produrre e consumare. La lunga escursione fra i siti di scienziati, governi, organismi multilaterali, imprese, associazioni, movimenti ha lasciato traccia in venti minute pagine di note bibliografiche finali.
Morale della favola: non è forse arrivata l’ora giusta di mettersi a seguire dei buoni consigli?
L’umanità in pericolo
di Fred Vargas
Einaudi
17 euro