Saluzzo – La problematica della manodopera agricola nel settore frutticolo nel Saluzzese torna a far discutere, ancora e di più durante l’emergenza coronavirus. Il sindaco di Saluzzo, Mauro Calderoni, lancia un appello perché vengano presi al più presto provvedimenti per organizzare la stagione di raccolta nel pieno rispetto di salute e sicurezza, scrivendo una lettera aperta a Regione, Unità di crisi ed Asl CN1: “La Regione ha elaborato indicazioni per agriturismi, catering, ristorazione da asporto, centri estetici, barbieri e parrucchieri, centri benessere, sale da ballo, discoteche, taxi e noleggio con conducente. Addirittura norme di dettaglio per l’allenamento o l’addestramento dei cavalli nei maneggi e la toelettatura degli animali di compagnia. Non una parola sull’agricoltura, se si escludono un portale per l’incrocio domanda e offerta di lavoro esclusivamente in lingua italiana, con l’effetto di ridurre, anziché ampliare la platea dei possibili lavoratori agricoli (come se non ci fosse già abbastanza preoccupazione per la copertura dei fabbisogni) e qualche euro per contribuire all’allestimento di alloggi presso le aziende. E dire che la frutta del Monviso genera un giro d’affari di 700 milioni di euro l’anno, che le proposte innovative e collaborative sono arrivate da aziende, associazioni di categoria ed enti che si confrontano incessantemente da settimane per suggerire soluzioni e che ben 30 comuni hanno chiesto chiarimenti su modalità di spostamento e alloggiamento in sicurezza della manodopera. Serve che la Regione prenda in mano la questione senza ulteriori indugi e convochi un “Tavolo territoriale per la salute e la sicurezza” con le parti sociali, le associazioni datoriali, le autorità sanitarie e le altre istituzioni coinvolte nel contrasto al covid-19 per definire tempi, modalità e regole per la stagione di raccolta alle porte. La Legge 27/2020 inoltre prevede all’art. 78 comma 3-septies che “Ai fini del contenimento del virus covid-19, sono disposti, d’intesa con le regioni, i comuni interessati e le autorità sanitarie, appositi strumenti di controllo e di intervento sanitario sugli alloggi e sulle condizioni dei lavoratori agricoli e dei braccianti”. Questa notte la prima persona si è accampata sotto il viale del Foro Boario. È necessario e urgente che la Regione e l’Unita di Crisi, coordinandosi con la Prefettura, impostino un piano operativo in caso di arrivi disordinati ed accampamenti spontanei che rappresentano un grave pericolo igienico e sanitario in questa fase pandemica. Il tempo è scaduto!”.