Torino – “Riparti Piemonte” è il disegno di legge presentato oggi da Alberto Cirio. Un’iniezione di 809 milioni di euro, “benzina nel motore Piemonte” ha detto Cirio per far ripartire il territorio. Che significa soldi contanti nelle case di ristoranti, bar, gastronomie, gelaterie, saloni di bellezza, parrucchieri e tassisti con un contributo fino a 2.500 euro e soldi alle famiglie, alle imprese, all’agricoltura, al turismo. 354 milioni arrivano da fondi europei, 437 milioni da risorse regionali, tra cui 271 da risorse tutte nuove, e per i restanti 18 milioni dalla quota del fondo sanitario che spetta alla Regione.
Il disegno di legge è stato approvato oggi in giunta e da martedì 5 maggio andrà in Consiglio per poi passare al gruppo di lavoro specifico. Cirio ha annunciato di voler concludere l’approvazione entro il 15 maggio, ma intanto è saltato già l’incontro in Commissione. Cirio ha spiegato: “Il provvedimento è composto da sessanta articoli e ha due parti, la prima riguarda tutti gli aiuti economici alle persone e alle attività del territorio, la seconda una serie di disposizioni che semplificano le procedure con cui confrontarsi con la pubblica amministrazione”.
Per gli aiuti economici la Regione metterebbe sul banco: 45 milioni per bambini e famiglie dal sostegno alle rette dei servizi infanzia agli affitti, 108,7 milioni per le imprese e gli autonomi, di cui 48 per il fondo unico industria e 64 per il fondo centrale di Garanzia, 78,7 milioni per il commercio con gli aiuti di 2.500 euro a fondo perduto per alcune categorie, 62,6 milioni per l’artigianato sempre con 2.500 euro per alcuni beneficiari, 68 milioni per l’edilizia tra cui 50 per gli zero oneri di urbanizzazione ma solo 4 per la sicurezza scolastica, 55 milioni per la sanità, 40,2 milioni per l’agricoltura, 34,1 milioni per il turismo, 11 milioni per la cultura, 7,5 milioni per lo sport, 8,7 per la montagna con sostegno di 2 mila euro per ogni rifugio e 8,3 milioni per le aziende agricole montane, 44,4 milioni per l’ambiente, 23,6 milioni per le cooperative, 2 milioni per la sicurezza dei centri diurni di assistenza disabili, 30,3 milioni per la ricerca, 3,2 milioni per la digitalizzazione, 101,6 milioni per la formazione a sostengo ai lavoratori che hanno perso l’occupazione, 10 milioni di riduzione fiscali tra bollo auto e Irap.
SI procede poi con lo stop del Durc fino al 31 gennaio 2021, stop ai nuovi centri commerciali, raddoppio dei dehors per ristoranti e bar senza pagare occupazione suolo pubblico e con Lavora Piemonte fino 31 dicembre gli appalti pubblici e le procedure negoziate selezioneranno soltanto gli operatori con sede legale o operativa in Piemonte, al fine di limitare gli spostamenti interregionali.