Cuneo – Da lunedì 4 maggio i funerali potranno essere celebrati all’aperto con 15 fedeli, ma senza Messa, nel cimitero oppure nei pressi della chiesa parrocchiale. “La difficoltà ad applicare fin da subito le necessarie precauzioni igieniche – riporta la nota della diocesi di Cuneo – hanno indotto il vescovo Piero Delbosco, insieme agli altri vescovi della provincia di Cuneo, a confermare le limitazioni alle Esequie, che potranno essere celebrate soltanto all’aperto e senza la Messa. Da lunedì 4 maggio, però, possono partecipare fino a 15 fedeli e i parroci hanno la facoltà di scegliere, in alternativa al cimitero, un luogo all’aperto nelle prossimità della chiesa parrocchiale”.
Le diocesi di Cuneo e di Fossano hanno deciso con la nota pubblicata oggi, venerdì 1° maggio, che le esequie possono essere celebrate soltanto all’esterno: nel cimitero, di intesa con il Sindaco, oppure sul sagrato o nelle vicinanze della chiesa parrocchiale. La partecipazione è permessa fino a 15 fedeli, oltre al sacerdote che presiede ed eventualmente a due ministri che lo assistono, tutti distanziati di almeno un metro l’uno dall’altro. Riporta la nota che “il Parroco, anche con la collaborazione degli addetti alle onoranze funebri, comunichi in anticipo ai partecipanti che non possono intervenire qualora siano in quarantena oppure abbiano una temperatura corporea superiore a 37,5 gradi o altri sintomi influenzali e che devono indossare la mascherina per l’intera durata del rito”. Perciò le esequie devono essere celebrate come lo è stato finora, cioè senza Messa, con la Liturgia della Parola conclusa dall’Ultima raccomandazione e commiato: “non si riduca il rito – continua la nota – ad una semplice preghiera con aspersione del feretro, ma si seguano tutte le prescrizioni”. Conclude la nota con l’ultimo punto: “le usanze locali di accompagnare processionalmente il feretro dalla casa o dalla posa fino al luogo delle Esequie e di qui fino al cimitero rimangono sospese”.
La decisione di non far celebrare la Messa viene ancora così espressa: “Tuttavia le limitazioni imposte dalle normative vigenti, come pure la mancanza di un chiaro protocollo condiviso sulla sanificazione delle chiese e sulle precauzioni igieniche nei riti, in particolare per quanto riguarda la distribuzione della comunione, addosserebbero ai singoli parroci responsabilità non sempre sostenibili, nel caso in cui si permettesse di celebrare le Esequie con la Messa in chiesa”.