L’Europa si appresta ad entrare nella fase 2 della lotta contro il Covid-19 fedele al suo motto ufficiale “Uniti nella diversità”, con l’Italia in prima linea.
Fin dall’inizio della pandemia i Paesi UE si sono mossi “uniti in ordine sparso”, quando non addirittura l’uno contro l’altro, chiudendo frontiere e ostacolando la libera circolazione delle persone e degli introvabili presidi sanitari.
Parzialmente allora in controtendenza l’Italia, colta da una sorprendente inclinazione alla disciplina che, per qualche tempo, ha fatto prevalere l’unità sulla diversità.
Coerentemente, adesso che i Paesi UE convergono verso una crescente unità, il Belpaese riscopre il fascino della diversità e torna la nostalgia dell’Italia dei Comuni e delle Signorie, a cui s’aggiunge, per fare buon peso, quella delle mille corporazioni: un pollaio che nemmeno il Principe di Machiavelli riuscirebbe mai a governare.
E se governare le diversità d’Italia è difficile, figuriamoci quelle dell’Europa.