Siamo nella società della paura. Lo dice Vittorino Andreoli uno degli psichiatri italiani più conosciuti e stimati d’Italia. Una paura che viviamo sulla pelle in questo periodo. “L’insicurezza è trasversale. Contagia tutto. E’ percepita in economia, a livello sociale, individuale, nella sfera delle amicizie, nelle relazioni familiari, tra i sessi, nelle coppie. Siamo tutti dei frustrati che sospettano dell’altro” scrive Andreoli e quello che è più scioccante, è che in questo tempo di “paure” non si fanno più scelte, o meglio le scelte non vengono più fatte “per organizzare il futuro ma per risolvere la paura immediata”.
La condizione umana è caratterizzata dal bisogno di aggregazione per vincere il senso della paura e dell’insicurezza che si accendono di fronte ai pericoli dell’ambiente, del mondo. Ci sono periodi della storia in cui questi sentimenti si fanno particolarmente intensi e rendono l’esperienza esistenziale ancora più difficile. Se la comunità serve a dare certezze e difesa, si può giungere alla paura di vivere a contatto con gli altri come se un uomo fosse un nemico sempre. E cosi si finisce per rimanere soli mentre si cerca disperatamente un rifugio. Non vi è dubbio che esistono momenti storici e società che danno maggiore sicurezza, che moderano l’incertezza e il dubbio, e altri dove invece si è allertati dai pericoli e si vivono con incertezza persino i sentimenti e le relazioni affettive. Come si può superare la paura? Come si può superare questa paura? Per Andreoli si può: la paura si sconfigge con l’umanesimo riscoprendo e coltivando i principi della comprensione e della cooperazione.
Homo incertus. Il bisogno di sicurezza nella società della paura
di Andreoli Vittorino
Rizzoli
18,50 euro