Ha un bel dire Francesco che “le cose andate sono andate”. Persino Eraclito si scomoda per ricordare a Andrea che il “sole è nuovo ogni giorno” e acqua nuova e fresca si sostituisce a quella vecchia nel fiume che scorre. Andrea però non riesce proprio a trovare serenità tormentato da un pensiero “e se io quella sera…”. Ma quei puntini di sospensione non può riempirli di nulla. Eleonora e Edoardo erano suoi amici. In una sola sera li perde tragicamente entrambi: lei in un incidente, che secondo Andrea si sarebbe potuto evitare, lui suicida con accanto un telefono che non ha ottenuto risposte né riceve più chiamate. Andrea è consapevole di essere l’ago della bilancia tra queste due vite che prima si erano incrociate, poi separate e infine erano pronte a ritrovarsi, se il destino glielo avesse concesso.
Ora solo lunghe passeggiate riescono a lenire parzialmente il dolore e il rimorso di Andrea che non si stanca mai di camminare quasi a voler fuggire da questo passato troppo pesante. Invece la solitudine lo attende proprio su quelle strade e piazze di Torino, in quei locali frequentati in compagnia di Edoardo e Eleonora. Indossa una maschera, ma nel cuore piange. È un grosso scatolone a rinnovare ricordi e pensieri su cui il destino ha posato la sua mano pesante. Glielo consegna il padre di Eleonora confidando che sia “un luogo dove rifugiarsi” ed è da questo mucchio di fotografie, dal diario della giovane, da ritagli disordinati della vita che Andrea deve ripartire per ritrovare la propria strada. L’autore Matteo Mana segue il percorso di Andrea accompagnandolo con discrezione, offrendogli l’opportunità di incontri, forse stravaganti, ma in qualche modo capaci di offrirgli spunti di rinnovamento interiore. Così oltre al barbuto Eraclito, c’è Cavour, il vecchio Giobbe, persino Guccini: compagni di strada per imparare ad “andare fieri di vivere la vita al massimo delle nostre possibilità qualsiasi cosa accada”.
LA COLPA DI ANDREA
di Matteo Mana
Il seme bianco
16,90 euro