Cuneo – Anche i ragazzini raccontano il coronavirus e i modi in cui ha cambiato le nostre vite: ecco tre simpatiche filastrocche in rima scritte da ragazzi (tra gli 11 e i 13 anni) e raccolte da una volontaria cuneese, nei contatti quotidiani attraverso collegamenti telefonici per condividere pensieri, attività, giochi. E insieme i ragazzi cercano, sorridendo, di descrivere come stanno vivendo questo periodo. “Dalle rime – sottolinea la volontaria – trapela come sentono questo momento di forzato isolamento i ragazzi e, soprattutto la voglia di sconfiggere il virus con l’arma della pazienza, che a volte gli adulti perdono. E insieme tengono alta la loro fantasia!”.
Ecco le tre filastrocche in rima, con i nomi dei loro giovanissimi autori.
Corona Virus (Jeffrey, 12 anni)
Oh brutto virus, non sei un’epidemia
ma sei una pandemia.
Tutti sono spaventati
per la paura di essere contagiati.
Quante file ci sono ai supermercati
per comprare l’essenziale
mentre tanti prodotti inutili sono stati dimenticati.
Strade vuote, parchi isolati
e stare a casa ci rende annoiati.
Attendiamo con fiducia che tutto questo cambierà
e che le ferite di tutto il mondo guarirà.
Etciù!! (Rebecca, 13 anni)
Etciù! Basta uno starnuto e tutti scappan via
Un bacio e una carezza e dritti in farmacia.
Ti chiamano Corona ma tu non sei un re
sei un virus prepotente che non vale un granché.
Dicevano “In Sardegna non arriverà”
E, invece, guarda un po’, eccoti qua!
Fai un po’ paura ma forse non sai
che lotteremo finché non saprai!
La filastrocca sul virus (Angelo, 11 anni)
Che cos’è che non va?
C’è qualcosa che non so!
Come mai non si va a scuola?
Ora ne parliamo un po’.
Il virus porta la corona
ma di certo non è un re
e nemmeno una persona:
ma allora che cos’è?
È un tipaccio piccolino,
così piccolo che proprio
per vederlo da vicino
devi avere il microscopio.
È un tipetto velenoso,
che mai fermo se ne sta:
invadente e dispettoso
vuol andarsene qua e là.