Cerialdo – Tra le iniziative che avrebbero dovuto accompagnare questo 25 aprile, con il 75° anniversario della Liberazione, c’era anche un momento di commemorazione al cippo di Cerialdo, lungo via del Passatore: se ne parlò nella seconda metà di gennaio, in una serata organizzata dal centro d’incontro, con testimonianze e documentario in occasione delle Giornata della memoria, “per non dimenticare”. Poi le cose sono andate diversamente e così anche questa pagina di storia locale passa quest’anno sotto silenzio, ma non nel dimenticatoio: la memoria viene mantenuta viva da un cippo in pietra che, pur spostato in anni scorsi per interventi sulla viabilità, continua a diffondere il suo messaggio.
Su quella pietra ci sono i nomi di Rocco Daniele, Spirito Peano e Giovanni Battista Galliano (insieme al fratello di quest’ultimo, Luigi, i tre sono ricordati anche su un altro cippo, nel cimitero di Passatore; nella foto). I due fratelli Galliano – Gino e Tino per chi li conosceva, 21 e 23 anni appena – furono uccisi nel 1944 a causa della guerra e della Resistenza. Luigi fu ferito e poi giustiziato mentre era con i partigiani in montagna tra Valmala e Roccabruna, a fine marzo; Giovanni Battista, già militare e reduce di Russia, fu catturato a fine novembre dai nazifascisti mentre era di ritorno da un pomeriggio con amici, ucciso nella zona di Cerialdo dopo essere stato torturato.
Oggi (sabato 25 aprile) non ci sono momenti pubblici, nemmeno ai due cippi che ricordano quelle vite – un partigiano e altri giovani alle prese con la loro esistenza normale – però ogni giorno quel piccolo monumento è lì a ricordare alcune delle tantissime vite spezzate nel nome della libertà. E “tutti quelli che passeranno”, anche nei prossimi anni, potranno rivolgere uno sguardo e un pensiero a quel cippo. Per non dimenticare.