Cuneo – Solo il 57.6% dei piemontesi ha accesso alla banda ultra larga. E’ quanto emerge dal rapporto su “E-commerce – Acquirenti on line in Piemonte”, analisi condotta dall’Osservatorio per le PMI di Confartigianato Imprese Piemonte.
Scendendo più nel locale, la provincia di Cuneo registra un dato ancora più basso, solo il 34.4%. In un momento in cui l’attività è sospesa e la produzione azzerata, il digital divide rischia di creare ulteriori pesanti ricadute sul lavoro, denuncia l’associazione degli artigiani.
“Nella Granda ci sono zone che non dispongono di un’adeguata copertura di rete e che non sono raggiunge dalle infrastrutture in banda larga – commenta il cuneese Giorgio Felici, presidente di Confartigianato Piemonte e vice presidente provinciale -. Pensiamo alla Valle Stura, ad alcune parti del cebano e del monregalese. Ci sono aziende in queste zone che non sono messe in condizioni di avere una connettività ai passi con i tempi o anche solo lontanamente adeguata da permettere non dico lo smart-working, ma anche solo la fatturazione elettronica. Questa emergenza sanitaria si è inserita in una situazione economica e finanziaria già molto compromessa. Negli ultimi dieci hanno non si sono realizzate infrastrutture digitali e adesso ne paghiamo il prezzo, non siamo strutturati per affrontare questa situazione”. E continua: “La provincia di Cuneo è quella con il maggior numero di imprese artigiane sindacalizzate e ha un tessuto solido e molto sano, perché non possiamo avere una copertura decente quando ci sono altre zone più economicamente depresse del Piemonte che ce l’hanno quasi totale? Il mondo è cambiato, bisognerà ragionare su altri modi di lavorare, guardando alla Fase 2 le infrastrutture digitali saranno prioritarie”.