Si prega molto in Europa, in questi tempi difficili e nonostante la sospensione delle celebrazioni religiose.
C’è chi prega l’Europa di farsi carico dei nostri drammatici bisogni, sperando che dimentichi i nostri peccati del passato. Come nel caso del Belpaese, che contribuì a costruire questa Europa, salvo poi minarne le fondamenta con politiche poco avvedute.
C’è chi prega per l’Europa, come ieri Papa Francesco nella Messa in Santa Marta, senza bisogno di ricordarne le radici cristiane: “In questo tempo nel quale è necessaria tanta unità tra noi, tra le nazioni, preghiamo oggi per l’Europa, perché riesca ad avere questa unità fraterna che hanno sognato i padri fondatori dell’Unione Europea”.
E c’è chi si esibisce in improbabili preghiere, brandendo rosari e crocifissi, alimentando il rischio che il sogno europeo si trasformi in un incubo, quello di nazioni in guerra tra di loro. E tra questi, qualcuno magari invoca anche le radici cristiane.