Circa 50 giorni di riprese, sparsi tra tutte e 4 le stagioni, per circa 100 ore di materiale girato e una cinquantina di persone coinvolte, sono i numeri di “Un anno in alta valle Maira”, documentario realizzato a cavallo tra il 2017 e il 2018 dalla Fondazione Acceglio, per la regia di Andrea Icardi ed il coordinamento di Francesco Revello e Carmen Valoti. Grazie alla collaborazione di Bruno Rosano, autore di numerose guide sulla Valle Maira, sono state riprese le zone più impervie e nascoste dell’alta valle, nella maggior parte dei casi con un drone, mentre grazie all’intervento del geologo Enrico Collo, guida turistica, sono state esaminate dal punto di vista scientifico le rocce e la conformazione dell’intero territorio. Il viaggio, nel documentario, parte dal museo “La misoun d’en bot” di Chialvetta, realizzato nel corso di oltre mezzo secolo da Rolando Comba, e continua attraverso le stagioni, da gennaio alla fine dell’autunno, passando in rassegna le caratteristiche dell’alta valle, dallo sci alpino sul monte Chersogno alle Cascate di Stroppia, dalle guglie affilate della Meja ai laghi di Resile e Robourent, dalla Torre Castello all’Oronaye, passando per l’allevamento di cavalli Merens di Fortunato Bonelli e le varie attività che si possono svolgere tra gli scenari incontaminati della valle.