È anche questa una brutta notizia ma, come altre magari anche più brutte, aiuta a riflettere e forse un giorno a renderci più saggi e a migliorare il mondo che verrà.
È la storia della porta-aerei nucleare francese Charles de Gaulle, costretta a rientrare in gran fretta nel porto di Tolone, da poco lasciato dopo una riparazione costata la bagattella di un miliardo di euro.
È dovuta tornare a casa perché dei 1760 marinai a bordo, 1046 erano stati colpiti dal Covid-19. Come dire che il virus ha dissuaso la “forza di dissuasione nucleare” francese dal dare un contributo al clima di tensione in corso nel mondo, bastando ed avanzando quello già ampiamente alimentato dalla pandemia.
Con tanti auguri di pronta guarigione per quel migliaio di marinai tornati prudentemente a casa loro, anche per un po’ di tranquillità per tutti noi.