Valle Roya – In tempi da Covid-19, Fanghetto è diventata la frontiera della discordia tra la Valle Roya e l’Italia. I Comuni della vallata francese protestano perché le forze di Polizia italiana non lasciano passare i transalpini diretti a Menton e Nizza e li invitano a raggiungere le loro destinazioni seguendo la più tortuosa e lunga dipartimentale per Sospel. Così denunciano le autorità francesi, ma non è precisamente così.
Oggi, sabato 18 aprile, il sindaco di Tenda, Jean Pierre Vassallo, che da settimane sollecita il Sotto-Prefetto delle Alpi Marittime a intervenire sulla questione, spedirà una lettera a deputati francesi perché risolvano la questione. “È una decisione ingiusta – sostiene Vassallo – perché i nostri cittadini passano non per andare a fare la spesa, ma per recarsi a lavorare a Mentone o a rifornire i negozi dei paesi. E poi, quando scendono a valle, hanno la certificazione sia italiana sia francese, sono in regola. Per esempio non abbiamo problemi per raggiungere Cuneo”.
La Polizia di frontiera spiega che non c’è nessun blocco della frontiera a Fanghetto e che se un cittadino francese viene in Italia e rientra nel suo paese con le motivazioni previste da DPCM (Decreto del Presidente del Consiglio dei Ministri) lo può fare. Invece, secondo le misure italiane di contenimento del Covid non è possibile attraversare il nostro paese per andare e tornare dalla Francia avendo una strada alternativa.
“Noi viviamo con la Francia, siamo buoni vicini ma bisogna essere consapevoli che siamo in un periodo di emergenza – spiega Gaetano Scullino, sindaco di Ventimiglia – motivi per cui serve la reciproca considerazione delle normative ed esigenze dei due Stati. A Fanghetto la situazione non è come a Ponte San Luigi, dove la frontiera è stata chiusa. Ci vuole un dialogo tra le due Prefetture per trovare una soluzione e anche un po’ di pazienza fino a quando l’emergenza sarà passata”.