Cuneo – Storia, sentimenti, affetti e quella semplicità che affonda le radici in un territorio montano e in un mondo che ormai non esiste più. Sono questi gli elementi su cui è stato costruito “L’albero di Pietro”, cortometraggio realizzato dal giovane videomaker dronerese Raffaele Massano ispirandosi all’omonimo pluripremiato racconto dello scrittore Nicola Pettorino. Il lavoro, realizzato con la tecnica di animazione del “Passo uno” (stop-motion), racconta la vita del giovane Pietro Berardengo e la sua chiamata alle armi con la campagna di Russia. Particolare la scelta del narratore che è il “Pinas”, piantato dai genitori di Pietro per celebrarne la nascita. “In pochi minuti – racconta Massano – ho cercato di raccontare questa meravigliosa storia a cui sono molto legato. La tecnica dello stop-motion ha richiesto pazienza ed ha permesso di “fondere” in un unico lavoro, la passione per il cinema e la fotografia”. “L’ispirazione per il racconto – spiega Nicola Pettorino – mi venne a metà anni ’90 quando su “La Masca”, lessi la notizia del ritorno in una cassetta di zinco avvolta in un tricolore, di quel che rimaneva di un soldato di Valloriate. Questa notizia e la foto di una mesta processione verso il cimitero, mi emozionarono così tanto da portarmi a condividerle attraverso il racconto”. Realizzato nel 2019, il cortometraggio è stato finalista di un concorso internazionale a Messina. Regista ed autore hanno scelto di regalare al pubblico (attraverso il canale You Tube dell’Associazione “Il laboratorio della fantasia” e, in anteprima, ai lettori de “La Guida”), questa memoria storica che ci riporta ai tanti, troppi giovani che “erano stato mandati a morire ammazzati, con le scarpe di cartone e le fasce attorno ai piedi, in quello sterminato paese”.