Cuneo – Il senatore Mino Taricco scrive al presidente del Consiglio dei ministri, Giuseppe Conte, segnalando la necessità di un chiarimento esplicito sulla questione della coltivazione di orti svolta da parte di pensionati o cosiddetti hobbisti, l’onorevole Monica Ciaburro si rivolge invece al presidente della Regione Piemonte, Alberto Cirio, perché segua l’esempio di altri governatori e permetta la cura dell’orto ai tanti piemontesi che attualmente non possono raggiungerlo a causa delle disposizioni anti-contagio.
La lettera del senatore Mino Taricco al presidente Giuseppe Conte
“Gentile Presidente, sono a segnalare, dopo aver sollecitato in più occasioni, e so per certo di non essere stato il solo a farlo, la necessità di un chiarimento esplicito, relativamente alla questione della coltivazione di orti e di sementi, e prodotti e servizi che intorno a questi ruotano, una questione che può apparire secondaria e che invece, soprattutto per territori rurali come quello da cui provengo, non è assolutamente marginale. In una recente inchiesta risulterebbe che oltre un terzo degli italiani conduce un orto per prodursi propria verdura o frutta e lo farebbe sia per il piacere di poter consumare prodotti in proprio, sia per contenere i costi della spesa. Molte città e comuni hanno messo negli anni a disposizione dei propri cittadini aree adibite a orto pubblico, assegnate in coltivazione a singoli cittadini, e risulterebbe che per le sole città capoluogo sarebbero circa 3,5 milioni di metri quadri le superfici a questo scopo dedicate. Ora il quadro normativo, a seguito della emergenza Covid-19, in questo settore continua a non trovare riferimenti certi, perché se è stato chiarito, per quanto concerne anche le attività florovivaistiche e di sementi e mezzi tecnici per gli agricoltori, per tutti gli altri cittadini, pensionati o cosiddetti hobbisti (ma che in realtà in moltissimi casi è semplicemente una seconda attività familiare), il quadro rimane quanto mai frammentato e disorganico. Non è infatti pensabile che siano correttamente vendibili fiori e piante da orto, ma che poi chi le acquista, se non è un agricoltore, possa essere oggetto di multe se dopo l’acquisto le va a piantare nel suo orto. In merito mi permetto di sottolineare che detta attività sarebbe realizzabile garantendo facilmente tutte le misure di sicurezza (è certamente più sicura una attività nel proprio orto che tante altre attività oggi ammesse). Tra l’altro da 15 giorni questo è il momento nel quale negli orti si semina e si pianta, e se ciò non avverrà non si raccoglierà. Capisco che non sia il problema più drammatico del momento, ma anche risolvere questioni come questa che riguardano milioni di cittadini può aiutare il Paese ad andare avanti. Grato per l’attenzione anticipatamente ringrazio”.
La lettera dell’onorevole Monica Ciaburro al presidente Alberto Cirio
“Gentilissimo Governatore on. Alberto Cirio, Ti scrivo per farTi presente che questo periodo è essenziale per la semina ed il trapianto delle verdure che danno il sostentamento primario alimentare a tante persone e famiglie del nostro Piemonte. Considerato che non tutti hanno l’orto nel giardino di casa e che secondo le Tue disposizioni non possono raggiungerlo, Ti chiedo, facendomi portavoce della necessità di migliaia di “contadini hobbisti” della nostra regione, di seguire le orme del presidente Toti emanate per la Liguria consentendo loro un’attività, da svolgersi nel comune di residenza o nei comuni limitrofi, che se non svolta ora potrebbe minare il sostentamento di tante famiglie per tutti i prossimi mesi. Certa della Tua sensibilità Ti auguro un buon lavoro a difesa del nostro Piemonte e dei suoi cittadini. Un caro saluto”.