Storia e geografia procedono spesso in coppia, come accade nella Svezia di questi nostri movimentati giorni. Un Paese situato all’estremo nord del continente europeo, grande per estensione territoriale ma con una popolazione equivalente a quella del piccolo Belgio, è stato un protagonista importante della storia d’Europa, almeno fino ad anni recenti. Entrò nell’UE un quarto di secolo fa, senza riuscire finora a condividere la moneta unica, ma portando allora in dote una solida tradizione di progresso sociale e di impegno per la pace nel mondo. Un patrimonio che si è andato progressivamente consumando, erodendo il mito di una “socialdemocrazia modello” e sperimentando via via politiche di chiusura (anche se resta il Paese che ha accolto più profughi).
Non così per la chiusura di locali pubblici e scuole, evitata fino all’ultimo per contrastare il contagio da Covid-19. Visti i risultati una decisione da rivedere, cara mitica Svezia dei nostri sogni.