Coloro che hanno avuto l’occasione di visitare gli edifici del parlamento europeo a Bruxelles o a Strasburgo, avranno senz’altro colto l’atmosfera di multiculturalità e di esercizio di democrazia europea che regna fra quelle mura. Un sentimento che sembra ridurre la distanza che spesso esiste fra i cittadini e le Istituzioni europee.
Oggi, alcuni di quei maestosi palazzi, in gran parte vuoti a causa del coronavirus, hanno aperto le loro porte per ospitare le persone più fragili e senza tetto. Le cucine prepareranno mille pasti al giorno per venire in aiuto non solo alle persone più colpite e indigenti, ma anche al personale medico impegnato senza sosta negli ospedali. A Strasburgo inoltre verrà aperto anche un centro di screening e di cura per i pazienti di covid 19.
È senz’altro un gesto simbolico, una goccia nel mare dell’emergenza ma, come sottolineato dal presidente Sassoli, “un simbolo dell’aiuto reciproco che i Paesi europei devono dimostrare nella lotta contro l’epidemia”.