Cuneo – Tra i comparti economici “bloccati” ormai da quattro settimane c’è anche quello dei traslochi e dei servizi collegati: sono crollati del 90% secondo l’associazione di settore Federtraslochi Piemonte, solo un intervento su dieci tra quelli programmati viene effettivamente realizzato, e quindi anche l’operatività delle aziende si riduce allo stesso ordine di grandezza. Eppure questa attività rientra tra quelle consentite, come sottolinea la stessa federazione, che quindi richiama l’importanza di attenzione per la categoria.
“Ad oggi – ribadisce l’associazione – si può dire che solo un 10% dei traslochi programmati vengono effettuati e che la stessa percentuale contraddistingue le aziende in qualche modo operative. Si sottolinea che tutte le aziende professionalmente qualificate hanno predisposto rigidi protocolli di sicurezza per contrastare il rischio di contaminazione a tutela della salute pubblica e dei propri collaboratori e clienti. L’attività di trasloco non è tra quelle bloccate dal Dpcm del 22 marzo e dalle altre disposizioni in materia di contenimento dell’attuale pandemia. Lo si può riscontrare sia dalla lettura dei codici Ateco riferibili alle attività consentite (49: attività di trasporto, di cui il trasloco rappresenta una declinazione specialistica), sia dalle risposte ufficiali della Protezione civile di Torino e della Polizia municipale di Torino a domande specifiche di nostri associati”.
Federtraslochi Piemonte, oltre a rassicurare che la aziende aderenti “continuano regolarmente ad operare nel pieno rispetto delle normative, sia quelle ordinarie sia quelle straordinarie applicabili in questo periodo storico”, sottolinea anche che fin dall’inizio dell’emergenza le aziende “hanno limitato sensibilmente l’attività riservandola ai soli casi di certificata urgenza e indifferibilità (ad esempio: compravendite con disdetta utenze, più adeguate sistemazioni per anziani altrimenti isolati a causa dell’emergenza sanitaria)”.