Cuneo – Si fa pesante la situazione per i lavoratori del settore edile, anche nella Granda, secondo quanto riscontrato dai sindacati di settore sul territorio. Il comparto conta in provincia di Cuneo più di 5.000 lavoratori e quasi 1.300 imprese, alle prese con una pressoché totale chiusura dei cantieri (la stima è nell’ordine dell’85%) e quindi col ricorso alla cassa integrazione per i lavoratori dipendenti.
“Il primo grave problema che sta emergendo – sottolinea Nicola Gagino (nella foto), segretario generale Fillea Cgil Cuneo – è che moltissime imprese non anticipano il trattamento di cassa integrazione ai dipendenti. La convenzione firmata da Abi – Associazione bancaria italiana e parti sociali, già avviata, lascia ben sperare in una conclusione in tempi rapidi, per la quale auspichiamo al più presto il coinvolgimento di tutti gli istituti bancari”.
Nel frattempo, per dare una risposta concreta alle difficoltà attuali, la Cassa Edile di Cuneo ha erogato in anticipo la “Anzianità Professionale Edile”, prestazione economica che viene annualmente concessa sulla base dell’anzianità di servizio nel settore, ed entro la fine del mese di aprile corrisponderà un anticipo della gratifica natalizia, pagata normalmente a luglio.
“Come Fillea Cgil – aggiunge Gagino – ribadiamo l’importanza di tutelare i lavoratori di un settore essenziale allo sviluppo e alla ripresa del Paese. Proprio oggi (mercoledì 8 aprile), alla luce dell’ennesimo tragico crollo del ponte in Liguria, lo riaffermiamo con forza: al termine di questo tragico momento di emergenza sanitaria sarà più che mai necessario ripartire dalla ricostruzione e dalla manutenzione delle infrastrutture e del territorio”.