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Lunedì 23 dicembre 2024

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Josè Bencosme: “Tenete duro, con il cuore sono con te mia amata Italia”

Con il suo staff è in Messico dove si allenava in preparazione alle Olimpiadi, che nei giorni scorsi però sono state rinviate al 2021. “Un'Olimpiade si può spostare, l'importante è la salute. Quando ne usciremo saremo bravi a ripartire al 110%”

La Guida - Josè Bencosme: “Tenete duro, con il cuore sono con te mia amata Italia”

Cuneo – “Tenete duro, per quanto sia difficile, e restate a casa: purtroppo non sono lì fisicamente ma con il cuore sono a Cuneo e in Italia in ogni istante. Ne usciremo e in quel momento saremo pronti e bravi a ripartire al 110%”.

L’emergenza del coronavirus ha “sorpreso” Josè Bencosme de Leon lontano dall’Italia, sull’isola messicana di Cozumel, dove dal 26 gennaio e fino al 26 aprile con il suo staff, compreso lo storico allenatore Gigi Catalfamo, aveva programmato di allenarsi nelle condizioni climatiche ideali in vista del grande appuntamento del 2020, le Olimpiadi di Tokyo, di cui però proprio in questi giorni è stato deciso il rinvio al 2021.

“Sono distante dall’Italia – racconta al telefono dopo una giornata di allenamenti – ma sono vicino ai miei affetti, ai miei amici e a tutti gli italiani. Io sono italiano e cuneese in tutto e per tutto, e sto seguendo questa situazione. Qui al momento è tranquillo, non ci sono ancora stati casi, ma a ruota è naturale che arrivi anche qui: si guarda con preoccupazione a quel che succede negli altri paesi e si sta cercando di prevenire per quanto possibile, con le chiusure anticipate delle attività e dei negozi, orari ridotti per gli impianti sportivi e rinvio di appuntamenti. Insomma, stanno cercando di prevenire, poi questa è una piccola isola e di turisti non ce ne sono quasi più. Io per quanto possibile cerco di continuare ad allenarmi, rispettando tutte le regole di sicurezza”.

Le Olimpiadi però si allontanano.

“Fino ad ora avevo investito e programmato tutta l’attività con l’obiettivo di prepararmi e arrivare pronto per le Olimpiadi. Adesso i piani ovviamente cambiano, ma la prima cos da fare è pensare alla salute, senza quella non si può fare niente. Fino a quando starò qui, mi allenerò nei limiti di quanto possibile, alle Olimpiadi torneremo a pensare quando la situazione sarà migliorata: un’Olimpiade si può spostare, intanto pensiamo ad uscire da questa situazione”.

Nel 2012 a Londra, l’esordio alle Olimpiadi di Josè fu folgorante, con l’approdo fino alla semifinale.

“Le Olimpiadi sono l’apice per ogni sportivo, un’esperienza davvero unica sotto molti aspetti, a iniziare dal villaggio olimpico e dal fatto di trovarsi di fronte ai migliori del mondo in ogni specialità. Se devo scegliere un ricordo, dico quello di ritrovarsi a correre nel primo turno di qualificazioni, alle 10 del mattino, di fronte allo stadio pieno con 80.000 persone, una cosa che in altri contesti capita solo nelle finali, nei momento clou con i grandi campioni. Quando uscito in pista mi sono guardato intorno e ho pensato: wow, che meraviglia”.

Un ricordo che è anche una speranza per il futuro. Nel frattempo, Josè si allena e cerca di capire cosa potrà fare nelle prossime settimane. Il rientro in Italia, previsto per il 26 aprile, è confermato, almeno per il momento. “Per ora quella è la data e quello è il volo per cui ho il biglietto. Poi cercheremo di capire cosa è possibile fare o meno, prima di tutto se ci saranno i voli: se riuscirò tornerò in Italia, questo è certo e mi auguro con tutto il cuore che per quella data la situazione possa essere migliore”.

Quanto pesa la distanza da casa in momenti come questo?

“La famiglia manca tanto: per fortuna stanno tutti bene e stanno a casa. In questo momento è una cosa da fare, soprattutto per i nostri cari e per le persone più fragili e a rischio. Mi raccomando: tenete duro, anche da lontano il mio cuore è con te, mia amata Italia”.

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