Torino – Sono 24, di cui 1 in provincia di Cuneo, i nuovi decessi di persone positive al Coronavirus in Piemonte comunicati nel bollettino delle 13 di venerdì 27 marzo dall’Unità di Crisi della Regione: 6 in provincia di Torino, 2 nell’alessandrino, 1 nel cuneese, 1 nel vco, 3 nell’astigiano, 1 nel biellese, 10 nel novarese. Il totale complessivo dei deceduti risultati positivi al virus in Piemonte sale a 569 (70 in più di ieri alle 13): 133 ad Alessandria, 22 ad Asti, 57 a Biella, 35 a Cuneo (4 in più rispetto a ieri), 77 a Novara, 176 a Torino, 25 a Vercelli, 34 nel Verbano-Cusio-Ossola, 10 residenti fuori regione, ma deceduti in Piemonte.
Guariti. Il numero dei pazienti guariti sale a 35, cosi suddivisi su base provinciale: 16 residenti in provincia di Torino, 3 nell’alessandrino, 5 nel cuneese, 5 nell’astigiano, 3 del novarese, 1 nel vercellese, 2 provenienti da fuori regione.
Contagi. Sono 7.092 (558 in più rispetto alle 13 di ieri) le persone finora risultate positive al “Coronavirus Covid-19” in Piemonte: 1.106 in provincia di Alessandria, 303 in provincia di Asti, 367 in provincia di Biella, 518 in provincia di Cuneo (31 nelle ultime 24 ore), 609 in provincia di Novara, 3.361 in provincia di Torino, 358 in provincia di Vercelli, 288 nel Verbano-Cusio-Ossola, 66 residenti fuori regione, ma in carico alle strutture sanitarie piemontesi. I restanti 116 casi sono in fase di elaborazione e attribuzione territoriale.
I ricoverati in terapia intensiva sono 431 (16 in più rispetto a ieri sera).
I tamponi diagnostici finora eseguiti sono 19.705, di cui 12.202 risultati negativi.
Servono ventilatori. Il presidente Alberto Cirio ai microfoni di Radio Uno Rai ha lanciato un nuovo appello: “Stiamo arrivando al livello di saturazione della terapia intensiva, nonostante la Regione abbia raddoppiato i posti letto. Se questa curva non si abbassa rischiamo davvero di non farcela, di qui il mio appello accorato a Roma di inviare ventilatori in base alle effettive urgenze e agli effettivi bisogni”. Sugli approvvigionamenti di materiale sanitario, Cirio conferma che col Governo “c’è molta tensione, qualcosa inizia ad arrivare ma è ancora poco”.