Caraglio – La Banca di Caraglio ha deliberato lo stanziamento di un plafond straordinario di 10 milioni di euro rivolto alle imprese piemontesi e liguri colpite dall’emergenza Coronavirus, operanti nei territori di competenza della banca e di tutti i comparti produttivi. Si tratta di finanziamenti a tasso zero per i primi 12 mesi, dall’importo massimo di 50.000 euro e della durata massima di 5 anni, più uno di preammortamento.
Nello specifico, i fondi sono destinati a sostenere la liquidità necessaria per affrontare le difficoltà connesse all’emergenza sanitaria. Il richiedente dovrà produrre un’autocertificazione che attesti che lo stato di difficoltà è strettamente legato al calo di fatturato di questo periodo. L’aiuto, sotto forma di mutui chirografari, è rivolto agli operatori di tutti i settori: dall’industria al commercio, dall’artigianato all’agricoltura, fino alle attività dei servizi, professionisti compresi.
“In un periodo di straordinaria difficoltà per il tessuto produttivo del nostro Paese e dei nostri territori ci è sembrato doveroso e importante dimostrare con questa iniziativa l’effettiva vicinanza della Banca a tutte le imprese – sottolinea Livio Tomatis, presidente della Banca di Caraglio –. Sono fiducioso, infatti, che anche in questa occasione la responsabilità sociale e la capacità di fare squadra, radicate in tutti gli attori economici e professionali, risulteranno decisive per superare questo delicato momento e ripartire più forti di prima”.
“Osserviamo con attenzione l’evolversi della situazione e siamo vicini a chi, in questo momento, ha bisogno di aiuto – aggiunge Giorgio Draperis, direttore generale della Banca di Caraglio –, allo stesso tempo vogliamo tuttavia volgere il nostro sguardo al futuro, animati dal desiderio di contribuire concretamente a ricostruire in fretta quanto perso in queste terribili settimane. Questo plafond straordinario rappresenta la prima di una serie di iniziative che abbiamo allo studio e che saranno accompagnate dall’#piufortidiprima, a dimostrazione dello spirito che le anima”.