Se sto bene, non contagio nessuno: FALSO!
Forse varrebbe la pena di riflettere di più sui rischi di contagio derivanti dai positivi asintomatici. Dalla quantità di gente che si vede in giro, sembrerebbe che in tanti ci sia l’idea che il virus lo si può contrarre solo da chi sta male, o in ospedale. In realtà tantissimi di noi sono positivi senza saperlo, perché non sviluppano sintomi. Facciamo un esempio concreto, con dei numeri. Luca (personaggio di fantasia) ha 19 anni. L’8 marzo ha partecipato ad una festa tra amici: era il giorno prima del “coprifuoco”, quindi ancora non proibito. Nei giorni successivi, leggendo le notizie sui social, il dubbio gli è venuto: “sarò stato contagiato?” Passano i giorni, si arriva al fatidico 22 marzo (cioè due settimane dopo, il tempo massimo entro cui si rende evidente il contagio), dalle chat non risulta che nessuno stia male…”ok, pericolo scampato”. E di nascosto dai suoi si vede con un’amica. Lei, prima di fissare l’appuntamento, gli chiede: “ma tu stai bene? Perché sai, noi in casa abbiamo la nonna che è molto anziana…”. “Non preoccuparti”, risponde sicuro Luca, “sto benissimo”. E invece Luca è positivo al virus, e lo trasmette all’amica, che lo porta dritto dritto alla nonna. Come è potuto succedere? Alla festa c’era una ragazza che stava sviluppando il contagio in forma asintomatica; e lì, si sa com’è tra giovani, baci e abbracci a non finire, insomma in 10 (tra cui Luca) hanno beccato il virus. Ma allora perché nessuno ha mostrato dei segnali? Dalle statistiche nazionali emerge che solo l’1,4% dei casi positivi riscontrati mediante tampone sono giovani sotto i vent’anni (dati ISS). Che però rappresentano il 18% della popolazione (dati ISTAT). Vuol dire che i giovani sono meno soggetti a infettarsi, che escono di meno degli anziani? Certamente no. Anzi, probabilmente è il contrario, solo che a loro il virus in 12 casi su 13 non gli fa un baffo. E se 10 prendono il contagio, c’è quasi il 50% di probabilità che nessuno se ne accorga. Ma da quei 10 il virus passa ad altri 30 loro familiari, che infettano una cinquantina tra colleghi e vicini di casa, e così via. Riflettiamo sul fatto che in Italia tantissime persone sono positive senza saperlo, soprattutto tra i giovani. E tra questi potremmo esserci anche noi.
La fotografia è di Giorgio Bernardi